…Salì sul monte
Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. (Lc 9,28-32)
Gesù, Mosè ed Elia
La storia della salvezza è ricapitolata nel dialogo tra loro. È storia che si svolge nel tempo, al cospetto di Dio, eppure i tre privilegiati – Pietro, Giacomo e Giovanni – dormono! Questo sonno li opprimerà anche nel Getsemani. Sembra che i preferiti di Gesù, nei momenti fondamentali, sappiano solo dormire. Ciò nonostante, questo sonno ci consola, perché anche noi siamo spesso incapaci di quel vegliare che è tipico di chi ama. Eppure il Signore porta a compimento la sua salvezza. È lui che veglia per noi, e la sua veglia ci sveglia dal nostro sonno mortale.
Che io ti ami, Signore,
e amandoti vegli della veglia dell’amata.
Non permettere che il mio spirito
si assopisca nell’indifferenza pigra,
nel cinismo indifferente.
Destami come l’amato sveglia l’amata,
che i miei occhi si aprano,
oggi e nell’ultimo giorno,
alla tua bellezza radiosa.
Amen.
Tratto dal libro Il Vangelo si fa strada di Roberta Vinerba, Paoline