Battesimo 2025

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Il popolo era in attesa. Povero popolo, è davvero un gioco da ragazzi illuderlo di essere quel qualcosa o quel qualcuno in grado di riempire il vuoto che ogni uomo si porta dentro. Perché poi, a furia di attendere, ti accontenti, ti convinci che anche il Battista potrebbe bastare, pur di smettere questa tortura che ci logora.

E il Battista prova a interrompere questa tragedia. Lo fa in modo deciso: “Immergiti”, dice. Scendi con me nell’acqua della morte, che l’atteso non arriva da un orizzonte lontano ma dal coraggio di scendere fin nel cuore delle macerie che ci portiamo dentro. Un brivido. Ed è battesimo. Solo allora il cielo si apre. È qualcosa come una colomba.

A dire che il diluvio serve a immergerci nella verità di ciò che siamo ma che una terra c’è. Una terra bella come una promessa. Una terra che si apre come un respiro, una terra nuova su cui ricominciare. Una terra in cui camminare senza vergogna del divino.

Dio non ha vergogna di baciarci e di abbracciarci nel cuore delle macerie e dei fallimenti. E questa mi sembra l’unica vera buona notizia. Quella che continuo ad aspettarmi e che continuamente mi stupisce.

Don Alessandro Deho'alessandrodeho.com


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