Ascolta la sua Parola
La parola di Dio venne su Giovanni, nel deserto. (Lc 3,2)
Forse anche tu cerchi il senso profondo della storia, degli eventi che vivi, delle persone che incontri, delle strade che attraversi, delle emozioni che provi, delle contraddizioni che sopporti, del futuro che sogni. Ecco, il Vangelo di questa seconda Domenica di Avvento ci offre «la chiave» per aprire le porte dei significati più nascosti della vita, una specie di passepartout: la parola di Dio.
Per trovare questo tesoro, che tutto apre e tutto illumina, sarà necessario entrare tra le righe degli eventi, quelli veri, quelli realmente accaduti, quelli che hanno una data storica, un luogo geografico, un contesto sociopolitico. Gesù non è una fake news, e tanto è vero questo che l’evangelista Luca, che di storia se ne intende, lo dimostra sfoderando sette personaggi ben precisi: l’imperatore romano Tiberio Cesare, il governatore Ponzio Pilato, Erode il tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, il tetrarca dell’Iturea e della Traconìtide, e Lisània il tetrarca dell’Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa.
Dopo questo quadro storico, affollato dai potenti, il testo evangelico ci scaraventa nel deserto e nei suoi affascinanti silenzi. Per fare cosa? Per imparare ad ascoltare e a scorgere i passi della parola di Dio nella storia dei popoli. Nella lingua ebraica il deserto, midbar, rimanda direttamente alla parola di Dio, dabar Adonai, ma anche alle praterie, al pascolo, dober, dove gli animali trovano cibo. Il deserto offre un cibo molto sobrio, essenziale, non mente, non ti usa e non ti farà morire. E Giovanni lo sa, lui che, dopo anni e anni di deserto, in un allenamento continuo al silenzio e all’ascolto della Parola, ha raccolto il miele della sua contemplazione, il fiore della sua identità e il profumo della sua missione: indicare a tutti, Gesù, salvezza di ogni uomo. Anche a te il deserto racconterà il segreto dei profeti che hanno cambiato il mondo: ascolta e capirai!
Echi salmici
Cambiò il deserto in distese d’acqua
e la terra arida in sorgenti d’acqua.
Là fece abitare gli affamati,
ed essi fondarono una città in cui abitare.
(Sal 107,35-36)