CORRI SULLE STRADE DEL MONDO
Maria si alzò e andò in fretta (Lc 1,39).
Forse è capitato anche a te di correre per accogliere con tanta gioia una persona speciale senza pensare agli ostacoli del cammino. Il cuore non si ferma davanti alle possibili strettoie e alle ripide salite. Per trovare l’altro, l’amore va sempre oltre, anche quando sanguinano i piedi e suda la fronte.
In questa quarta Domenica di Avvento, l’evangelista Luca ci presenta il fantastico incontro tra due donne che hanno vissuto sulla loro pelle l’esperienza profonda del ritrovarsi e del riconoscersi.
Maria di Nazaret, giovane ebrea, di un villaggio sconosciuto, totalmente dedicata alla Parola (cfr. Lc 1,38) si mette in viaggio verso Ain Karem alla ricerca di Elisabetta, sua parente, moglie di un sacerdote della classe di Abia, totalmente dedicata a scrutare i segni dei tempi (cfr. Lc 1,43): due mondi diversi, due persone geograficamente lontane ma unite dall’appassionata ricerca del Dio della promessa e della storia. Tra loro la voce dello Spirito, che tutto avvolge, si fa sentire in un intenso shalom (saluto di pace), in un caloroso abbraccio, in un profondo sguardo, in un reciproco donarsi.
Da quell’incontro ciascuna riceve un pezzettino di cielo, un frammento luminoso della propria identità, una benedizione, un magnificat. Ecco due donne destinate al futuro, donne che sanno generare vita, donne esodali, capaci di uscire dalle proprie sicurezze per cogliere nel vissuto degli altri il senso salvifico degli eventi.
È proprio vero che, per vedere il mondo in un modo oggettivo, abbiamo bisogno del punto di vista di chi ci cammina affianco. Allora cosa aspetti? Corri sulle strade del mondo come testimone dell’Amore, corri e non fermarti mai, non guardare indietro! Corri e non dimenticare di accogliere il dono che la gente ha preparato per te… Il volto dell’altro ti rivelerà quello che ancora non conosci di te e che preme per venire alla luce!
Echi salmici
Corro sulla via dei tuoi comandi,
perché hai allargato il mio cuore.
Guidami sul sentiero della tua Parola,
perché nella Parola è la mia felicità.
(cfr. Sal 119,32-35)