IV Domenica di Avvento 2024

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Perché un “corpo invece mi hai preparato” e non è mai come ce lo aspettiamo. Occorre imparare ad ascoltarlo, il Corpo, di Cristo.

Vorrei gridare con libertà e gioia in faccia a chi ancora è schiavo delle mille paure: e il Divino si è fatto corpo. E un corpo ha preparato a ognuno di noi perché è proprio lì che vuole farsi incontrare.

La ricerca di Dio non può più essere immaginata slegata dalla nostra carne.

Il Vangelo di oggi è la storia di un Dio che sceglie di abitare un corpo. Non una Chiesa, non un’Arca, non un’Istituzione ma il corpo. Perché il corpo vive e cambia e cresce. Il corpo di Elisabetta, che deve rimettersi a fare la madre invece della nonna. Sperava in una santità di preghiere e incenso e invece un corpo mi hai preparato e sono i patemi della vita che cambia. Maria, pur con tutta la retorica di duemila anni, rimane madre. Abbiamo fatto l’impossibile per disincarnarla, svolazzante apparizione, ma lei rimane un corpo. Un ventre fecondo da ascoltare. Il corpo di una madre che perde un figlio che poi prova a ritrovare. Il corpo di una madre che sul suo ventre, sotto la croce, appoggerà un cadavere troppo giovane. Una donna chiamata a cercare il divino in Giovanni, un altro corpo.

Don Alessandro Deho'alessandrodeho.com

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