Messaggi di speranza per tutta l’umanità, mandati in missione in orbita nell’immensità dello spazio. Questi messaggi sono racchiusi in oggetti immensamente piccoli: un nanolibro a sua volta spedito con un nanosatellite. Nel terzo anniversario della Statio Orbis, è nata la missione spaziale Spei Satelles, da un’idea di monsignor Lucio Ruiz, segretario del Dicastero per la Comunicazione, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale italiana, il Politecnico di Torino, l’Istituto di Fotonica e nanotecnologie del CNR e ancora l’Apostolato digitale di Torino. Missione che troverà il suo compimento il prossimo 10 giugno, con il lancio nello spazio.
Intervenendo in conferenza stampa, Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero della Comunicazione, ha osservato come sia «significativo che in un cambiamento di epoca quale è quello che stiamo vivendo, si riunisca oggi una comunità composta da scienziati, ricercatori, accademici e comunicatori. Per raccontare un lavoro fatto insieme e presentare un piccolo segno di unità e di speranza in un mondo così diviso e disperato».