Nuovo Direttorio per la catechesi: abitare la cultura digitale

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È stato pubblicato il nuovo Direttorio per la catechesi, a 23 anni dal Direttorio generale per la catechesi e a 15 anni dal Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica. L’obiettivo è quello di far fronte alle “nuove problematiche che la Chiesa è chiamata a vivere”. Per noi Paoline è un testo sfidante, in modo particolare, il richiamo al fenomeno della “cultura digitale” e la “globalizzazione della cultura”. “L’esigenza della formazione che abbia attenzione alla singola persona sembra spesso oscurata dinanzi all’imporsi di modelli globali”, si legge nella presentazione del testo, firmata da mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. Peculiarità del nuovo Direttorio è “lo stretto legame tra evangelizzazione e catechesi”, a partire dal primo annuncio. Tra le priorità: il catecumenato degli adulti, la formazione dei catechisti e l’urgenza di “individuare i nuovi linguaggi con cui comunicare la fede”.

L’introduzione e l’utilizzo in forma massiva degli strumenti digitali ha causato cambiamenti profondi e complessi a molti livelli con conseguenze culturali, sociali e psicologiche ancora non del tutto evidenti”, si legge nella parte relativa al rapporto tra catechesi e “cultura digitale”. In una cultura “segnata spesso dall’immediatezza, dall’istante e dalla debolezza della memoria” e caratterizzata da “una mancanza di prospettive e di un quadro d’insieme” è urgente all’ora l’educazione ai media, “perché ci si trova di fronte a una forma di analfabetismo digitale”:

“Nella sterminata produzione digitale gli analfabeti contemporanei saranno coloro che non sanno percepire la differenza qualitativa e veritativa dei diversi contenuti digitali che si trovano davanti”, è la tesi sostenuta del documento.