È il giorno dopo il sabato, la mattina di Pasqua. Ci immaginiamo anche noi, Signore, con i due discepoli lì immobili, dentro al tuo sepolcro. Muti. Sbigottiti. Il tuo corpo non c’è più. C’è solo il sudario, quello in cui i tuoi poveri resti martoriati sono stati avvolti da chi ha avuto pietà di te dopo tanto patire. Come Pietro e Giovanni ti seguirono per le polverose strade dell’antica Palestina, così anche noi ti abbiamo seguito per tanto tempo sulle strade di oggi, … continua