Grammatica della Quaresima
Morte
A partire dalla vita…
La morte è il momento del grande distacco, il tempo in cui siamo chiamati a riconsegnare la vita a chi ce l’ha donata.
Ma la morte non è solo il momento finale, essa accompagna tutta la nostra vita. Tante volte siamo chiamati a morire. Moriamo quando amiamo veramente. Amare infatti vuol dire morire a se stessi, al proprio egoismo, alla tentazione di possedere la vita.
L’adulto, il genitore, sa cosa vuol dire morire, perché è continuamente chiamato a farsi da parte per lasciare spazio a un altro. Molti invece continuano a vivere da adolescenti, mettendo il proprio bisogno sempre al centro.
Si vive davvero solo se si è disposti a morire.
Ascoltando la Parola…
Il passaggio dall’Antico al Nuovo Testamento riguarda proprio la morte. Nell’Antico Testamento la morte è rappresentata dal sacrificio dell’agnello: nell’ultima cena in Egitto, prima di essere liberati dalla schiavitù, gli ebrei uccidono un agnello e lo consumano. Quel gesto dovrà essere ripetuto ogni anno per rivivere l’esperienza della liberazione.
Nel Nuovo Testamento Gesù è il nuovo agnello, ucciso per noi, una volta per sempre, affinché possiamo nutrirci della sua vita.
Gesù è l’adulto che muore per fare spazio alle persone che ama.
Dove possiamo trovare nella Bibbia la parola morte?
- 1Sam 2,6
Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.
- Lc 15,32
Ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato.
Domande per meditare
- • Cosa significa per te amare fino in fondo?
- • Il tuo modo di amare è quello di un adulto o di un adolescente?