La dimora di Dio
Non è un caso che il giorno in cui ricordiamo Maria, Madre di Dio, sia anche la Giornata mondiale della pace. Infatti, la presenza dello Spirito, che riempie il cuore e il grembo di Maria, ci ricorda che solo se ci lasciamo abitare dal mistero celebrato nel Natale, il Dio-con-noi, avremo la pace.
L’uomo ha sempre cercato il luogo in cui abita Dio, una dimora in cui poter vivere in pace, un luogo che possa essere “casa” anche per chi è costretto a migrare in terre lontane. Pure i discepoli di Giovanni chiesero al Signore: «Rabbi, dove abiti?» (Gv 1.38).
Per secoli abbiamo cercato di costruire una casa per Dio, che ha invece scelto di farsi “carne” non per rimanere in un luogo ma per abitare in mezzo agli uomini, nella parte più profonda della nostra vita. Come profeticamente disse al Re David, così dice a ogni persona: «Io faro a te una casa», perché «se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori» (cfr. Sal 127). Ma ancora più dolcemente ci dice: «Io farò di te una casa», un tabernacolo vivente, che è Maria.
La profezia fatta al Re David vale anche per ciascuno di noi, chiamati a diventare casa di Dio. «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14,23).
Il Signore è alla porta e bussa; e ogni accoglienza, sia dell’amico sia del forestiero, suscita paure, domande e dubbi, ma l’Amore ci chiede di poter dimorare in noi; attende, non si impone, aspetta il nostro consenso senza estorcerlo, accettando anche il rischio di vedersi opposto un rifiuto. La domanda che Dio ci pone – attraverso il nostro prossimo – è solo questa: «Ti dono la mia pace, mi fai entrare?».
Preghiera
Signore, che scegli di abitare con gli uomini;
Signore, che sei pronto ad accogliere tutti;
Signore, che costruisci nel tuo corpo una casa per noi…
per intercessione di Maria, Tabernacolo vivente,
aiutaci ad avere i tuoi stessi sentimenti
e avremo la Pace. Amen.