DONA IL BELLO DI TE
Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha (Lc 3,11).
Forse anche tu hai provato a cercare il regalo più bello per una persona che ti sta particolarmente a cuore. Un regalo speciale, unico, originale, insomma che sia all’altezza della situazione, e soprattutto che possa essere gradito a chi lo riceve. Fare un dono gradito significa, in qualche modo, conoscere i gusti e i desideri dell’altra persona, ma allo stesso tempo essere disposti a donare qualcosa di se stessi.
In questa terza domenica di Avvento, chiamata anche domenica della gioia, l’evangelista Luca ti invita a fare un regalo molto speciale a tutti coloro che incontrerai sul tuo cammino: «una tunica». Sì, proprio una tunica! Si tratta di un abito che non puoi comprare in nessun negozio al mondo. Solo il cuore possiede il filo per tesserlo. Per comprendere meglio ti racconto una storia: la prima volta che un essere umano provò a indossare degli abiti, furono foglie di fico (cfr. Gen 3,7); peccato che si trattò soltanto di una copertura di difesa: tra vergogna e disobbedienza, paura e nascondimento. La seconda volta ci provò Dio stesso: confezionò «tuniche di pelli» per avvolgere e custodire nell’amore la fragilità delle sue creature. Dio è stato il primo a vivere l’appello dell’Avvento: «Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha».
Ma la tunica nasconde un altro mistero che la Bibbia desidera consegnare a te oggi. Quando il libro della Genesi (3,21) parla di tuniche di pelli, gioca con le somiglianze delle parole. I maestri d’Israele ci insegnano che dalla somiglianza delle parole nascono nuove scintille di significato. Ora la parola «pelli» nella Bibbia ebraica è scritta così: `ôr. Ma c’è un’altra parolina molto simile, con lo stesso suono, ed è ´ôr, che significa «luce». Dalle pelli alla luce: il passo non è breve, ma possibile. Regalare una tunica a chi non ne ha, significa regalare «il Bello di te», cioè quella luce che solo Dio può accendere…
Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto.
(Sal 104,1-2)